Esce in libreria L’anello mancante. Con lo zampino di tre Amapolers

19 Ott, 2022

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Sequel del Libro bianco sulla comunicazione ambientale, il nuovo volume torna ad approfondire strumenti e metodologie utili a comunicare la transizione ecologica.

Come raccontare la transizione ecologica e trasmetterne l’urgenza a tutti gli attori sociali, motivando allo stesso tempo i profondi cambiamenti che questa impone tanto in ambito professionale quanto individuale? È la comunicazione ambientale l’anello mancante oggi per fare il salto di qualità? È da questa premessa che prende le mosse il nuovo libro L’anello mancante. La comunicazione ambientale alla prova della transizione ecologica (2022, Pacini Editore), pubblicazione corale che riunisce la voce e l’esperienza di 15 autrici e autori. Un seguito necessario del Libro bianco sulla comunicazione ambientale pubblicato nel 2020 che risponde al complicarsi degli scenari e alle evoluzioni in atto.

Ma perché un nuovo libro sulla comunicazione ambientale?

«In una fase storica dove la tempesta perfetta vede la crisi climatica fare a botte con quella energetica e i comportamenti auspicati messi in discussione dalle fatiche di arrivare a fine mese, tornare a scrivere di comunicazione ambientale può apparire anacronistico e un po’ naif» commenta Sergio Vazzoler, co-curatore, insieme a Stefano Martello, della nuova pubblicazione. «Mi ricordo ancora i tanti che due anni fa, in piena pandemia, prevedevano un rapido declino per la sostenibilità, schiacciata da “ben altre priorità”. È successo l’esatto contrario: mai come negli ultimi due anni abbiamo assistito a uno spostamento di attenzione e di capitali nei confronti dei valori “non finanziari”».

«Oggi» prosegue «con L’anello mancante, torniamo ad aprire la cassetta degli attrezzi e rovistare per trovare codici, linguaggi e metodologie utili ad affrontare vecchie e nuove sfide per imprese, istituzioni e individui. Consapevoli che gli scenari globali possono assestare più di una battuta d’arresto alla transizione ecologica ma non possono fermare la necessità, o meglio l’urgenza, di pensare, agire e comunicare in profonda discontinuità rispetto al modello lineare, bulimico e iniquo che ha creato la crisi ambientale».

Tanti strumenti per un’unica causa

Aperto dal prestigioso contributo di Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola e chiuso dalla postfazione firmata da Ottavia Ortolani per ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), il testo restituisce al lettore un quadro composito, multidisciplinare e interconnesso. Tante le sfide contemporanee e i nuovi orizzonti indagati, dal dialogo intergenerazionale alle modalità d’ingaggio dei consumatori, dal piano di comunicazione ai linguaggi narrativi contemporanei. Due allegati finali, il Rapporto Eco Media e il Decalogo della comunicazione ambientale (proprio il nostro!), arricchiscono ulteriormente la dotazione strumentale che il volume offre.

Un lavoro che ha visto più Amapolers coinvolti. Non solo con il lavoro di curatela di Sergio Vazzoler, che ha scritto anche il capitolo relativo al reporting di sostenibilità, ma anche con il contributo di due autori: Alberto Marzetta, che ha messo a disposizione le sue conoscenze di facilitatore esperto per parlare in chiave originale di stakeholder management ed Emilio Conti, che ha approfondito con uno sguardo internazionale le dinamiche introno all’istituto del dibattito pubblico.

Occuparsi di sostenibilità significa anche questo: sostenerne e diffonderne la cultura, raggiungendo pubblici vecchi e nuovi perché il cambiamento sia davvero possibile, reale e trasformativo!

 

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